Oggi a Bologna, a quaranta anni esatti dalla Strage di Ustica, apre al pubblico la mostra “Stragedia” dell'artista Nino Migliori. L'esposizione sarà visitabile fino al 7 febbraio 2021 nella sede della Ex Chiesa di San Mattia, a ingresso libero con prenotazione.
Il giorno dell'inaugurazione l'apertura sarà dalle 18.00 alle 24.00.
La storia di una strage
Erano le 20 e 59 del 27 giugno 1980 quando il DC-9 di linea dell'Italvia fa perdere le sue tracce dai radar. Il velivolo, partito da Bologna e diretto a Palermo, precipita nel braccio di mare compreso tra Ponza e Ustica. E' una strage, il più grave disastro aereo dal dopoguerra. 81 i morti tra civili e membri dell'equipaggio. Oltre ad essere una strage è un altro scandalo italiano dove la verità stenta a venire a galla. Varie ipotesi sono state formulate nel corso degli anni, ma ormai è certo che il DC-9 si sia trovato sulla linea di fuoco di un combattimento aereo, e per errore bersagliato da un missile. E' certo che nello spazio aereo si trovassero mezzi Nato, statunitensi, francesi e libici.
Nonostante la dinamica, dopo anni di indagini, processi e - aimè depistaggi - non sia ancora chiara, nel 2018 la Cassazione ha condannato i ministeri delle Infrastrutture e della Difesa a risarcire gli eredi del titolare della compagnia Itavia per il dissesto finanziario al quale andò incontro dopo il disastro aereo; i due ministeri sono stati riconosciuti colpevoli dell'omesso controllo della situazione di rischio venutasi a creare nei cieli di Ustica dove aerei militari non autorizzati e non identificati incrociarono l'aerovia assegnata al volo Itavia.
E' proprio di questi giorni la notizia che la procura di Roma ha disposto l'acquisizione di una registrazione contenuta nella scatola nera del DC-9. Poco prima della brusca interruzione si sente uno dei piloti dire: “Guarda cos'è?”. Finora si era riuscito ad comprendere solo un “Gua”, cioè un pezzo di una parola, che poteva essere ‘Guarda’, pronunciata da uno dei due piloti e incisa nell’ultimo tratto del nastro. Grazie a nuove tecnologie, l'audio, conservato sul sito stragi80.it, è stato ripulito dai fruscii di sottofondo scoprendo la frase completa “Guarda cos’è”. Si tratterebbe delle ultime parole dette dal copilota Enzo Fontana che avvalorerebbero l’evento esterno alla base del disastro aereo così come sancito dalla Cassazione in sede civile.
Questa strage fa parte della nostra nostra storia del nostro immaginario. Il 27 giugno del 2007 a Bologna fu aperto il Museo della Memoria di Ustica, in via di Saliceti 3/22, presso gli ex magazzini dell'ATC, ove è tuttora conservato l'aereo così come fu ricostruito durante le indagini.
L'artista Christian Boltanski ha creato intorno alla carcassa un'istallazione struggente di luci e suoni che occorre andare a visitare in onore delle vittime e della verità che ancora una volta stenta a venire a galla nel nostro paese.
La mostra di Nino Migliori
E proprio oggi apre al pubblico la mostra “Stragedia” dell'artista Nino Migliori. Promossa da Comune di Bologna, Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Museo per la Memoria di Ustica, Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, in collaborazione con Fondazione Nino Migliori, MiBACT – Direzione Regionale Musei Emilia Romagna, Cronopios e con il sostegno di Fondazione MAST.
Il progetto è ideato da Nino Migliori con Aurelio Zarrelli, Elide Blind, Simone Tacconelli e curato da Lorenzo Balbi.
La fastosa decorazione interna dell’edificio cinquecentesco è lo spazio scelto dall’artista per articolare un’installazione immersiva inedita, realizzata in memoria delle vittime. L’opera è strutturata come un’installazione ambientale in cui su 7 schermi di grandi dimensioni, posizionati ad altezze e angolature diverse, come a voler avvolgere lo spettatore, viene proiettata una narrazione audio-visiva che rielabora 81 immagini, tante quante sono state le vite scomparse.
Tra i maggiori protagonisti della fotografia italiana, noto per una personalissima indagine tecnica e concettuale incentrata su un’eclettica sperimentazione del linguaggio delle immagini otticochimiche, Nino Migliori entra in contatto nel 2007 con le tracce spezzate del drammatico evento, poco tempo dopo che il relitto del velivolo, recuperato al largo dell’isola di Ustica, ha compiuto lo straziante percorso a ritroso che dall’aeroporto di Pratica di Mare lo ha riportato a Bologna. Mentre è ancora in corso di sviluppo il progetto museografico per trasformare gli ex magazzini dell’azienda di trasporti pubblici locali ATC nella sede del Museo per la Memoria di Ustica, Migliori ottiene l’autorizzazione per accedere al cantiere aperto e fotografare i resti dell’aereo non ancora ricomposto nella sua forma originaria intorno allo scheletro della fusoliera.
L’artista posa il suo sguardo sulle centinaia di lamiere inerti disposte a terra per quattro notti, chinandosi con attenzione sorvegliata da delicata compostezza e pietoso rispetto. Per interrogare i dettagli di quelle superfici metalliche disgregate, utilizza come unica fonte luminosa la luce di una candela orientata secondo varie inclinazioni, una tecnica sperimentata per la prima volta nel 2006 per rappresentare le formelle dello zooforo che cinge il Battistero di Parma.
Il lavoro di Migliori sull’edificio che Benedetto Antelami progettò tra il XII e il XIII secolo nacque per il desiderio di riprodurre immagini che potessero evocare la stessa luce di cui si faceva uso a quel tempo. Questo progetto costituisce il primo atto del celebre ciclo LUMEN che sarebbe proseguito negli anni successivi per esplorare, con questo stesso antichissimo espediente tecnico, la misteriosa bellezza di altri capolavori scultorei della storia dell’arte italiana.
Idealmente inscrivibili per soluzione formale in queste serie fotografiche, le immagini nate nel cantiere del Museo per la Memoria di Ustica costituiscono un corpus unico all’interno di una poetica perennemente tesa verso un’ulteriore possibilità di percezione del puro dato di realtà. In questo caso, lo sguardo dell’artista non va alla ricerca dell’incanto di forme fantastiche e di vibrazioni oniriche da svelare, ma le tremule fiammelle delle candele illuminano i muti testimoni di una “stragedia” - neologismo inventato da Migliori per congiungere l’idea della tragedia a quella di una volontà stragista - come luce di devozione e silenzio. Ritorna qui lo spirito di ricerca umanistica di Migliori come acuto osservatore antropologico che, agli esordi della sua carriera, aveva raccontato con raffinata concretezza neorealista la società italiana dell’immediato dopoguerra. Così l’autore ricorda la sua urgenza testimoniale per non dimenticare il dramma della perdita: “Quando nel 2007 seppi che si stava allestendo un Museo per la Memoria di Ustica sentii la necessità di fare un omaggio alle 81 vittime di quella stragedia. Poiché fin dall’antichità la luce e la fiamma che la produce, oltre che illuminare, hanno anche un significato di protezione, decisi di realizzare a lume di candela 81 fotografie di frammenti dell’aereo come fossero ceri votivi vibranti contro le tenebre in senso lato”. Se la modalità operativa per la creazione di questo inventario resta minimale, con inquadrature frontali essenziali e una severa cromia in bianco e nero a guidare la scrittura della luce, nella profondità di campo l’architettura della visione amplifica con una straordinaria forza emotiva lo sfaldamento delle forme, fino a sconfinare nell’astratto, dove dettagli e frammenti smarriscono la dimensione di scala della reale funzione originaria per aprire a possibilità interpretative altre.
Tredici anni dopo la realizzazione, questa storia di luce e ombra trova la sua strategia compositiva in un’opera video che propone le immagini di Nino Migliori con la sceneggiatura e il montaggio video di Elide Blind e Simone Tacconelli e la musica e il sound design di Aurelio Zarrelli.
Il pubblico che entrerà nell'Ex Chiesa di San Mattia si troverà all'interno di uno spazio buio, in un’installazione immersiva in cui gli effetti di rielaborazione sulle immagini e sui suoni originali - entrambi realizzati utilizzando o evocando strumenti semplici o naturali come una torcia, l'acqua, un vetro rotto - così come il continuo stupore dovuto all'apparire delle fotografie da diversi punti nello spazio, porteranno ad un'ulteriore effetto di spaesamento, di perdita di controllo e di capacità di messa a fuoco fino ad arrivare, di tanto in tanto, ad una totale astrazione. In occasione della mostra, Edizioni MAMbo pubblica un catalogo a cura di Lorenzo Balbi, che contiene la riproduzione della serie completa delle 81 immagini.
Stragedia apre la rassegna di eventi culturali Attorno al Museo promossa da Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica con Regione Emilia-Romagna, Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna | Museo per la Memoria di Ustica, Comune di Bologna - Quartiere Navile e fa parte di Bologna Estate 2020, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città Metropolitana di Bologna - Destinazione Turistica.
La redazione