CIBO CIVILE, quando il cibo è amore e attenzione verso il prossimo

In occasione dell’inizio di Toscana Fuori Expo all’Humanitaria di Milano, è stato presentato Cibo Civile.
Il progetto, nato grazie all’Università di Pisa e dall’Assessorato all’Agricoltura Regione Toscana, è il primo che vuole promuovere una rete di sostenibilità agroalimentare.
Portare in tavola non solo prodotti del territorio ma che sostengono i bisogni delle comunità. Un Km0 vicino alla fragilità delle persone. Un nuovo modo di concepire il lavoro agricolo e i prodotti agroalimentari, sviluppare una filiera in grado di auto sostenersi creando economia civile.
Il progetto CIBO CIVILE Toscana, mette in rete chi produce e chi distribuisce in chiave solidale, sostenibile e etica. Ha l’obbiettivo di creare una rete di solidarietà e integrazione sociale, fatta da imprese e cooperative sociali che promuovono un’alleanza tra produttori e ristorazione, che includano le fasce più vulnerabili e in particolare di persone a bassa contrattualità (ad esempio persone portatrici della Sindrome di Down).
CIBO CIVILE Toscana è già composto da più di trenta aziende tra produttori, ristoratori e supporters del progetto.
Intervenute alla presentazione alcune realtà protagoniste di questa rete.
L’azienda Biocolombini con i progetti e gli inserimenti lavorativi in orti – terapeutici nella zona di Valdera in provincia di Pisa per persone socialmente svantaggiate (disabilità motoria, psichiatrica, criminalità tossicodipendenza), gli Orti Etici dell’Università di Pisa che si occupano della prima formazione e rafforzamento di circa 70 persone con disabilità mentale, dipendenze e o uscite dal carcere.
E ancora il Risto Ca’ Moro Social Bateau, un peschereccio ristorante galleggiante ancorato nella Darsena Vecchia di Livorno dove trovano lavoro ragazzi down della cooperativa sociale Parco del Mulino; Tuttigiorni, progetto della Cooperativa Sociale Betadue di Arezzo che offre una ristorazione scolastica e collettiva valorizzando i prodotti di filiera corta e a Km0, e attivando percorsi riabilitativi e inserimenti lavorativi per soggetti svantaggiati o esposti al rischio emarginazione.
Infine Ticucinobio a Pisa, che si occupa di catering e banqueting con prodotti biologici e provenienti da agricoltura sociale e equosolidale, e Agricola Calafata di Lucca, cooperativa agricola il cui lavoro è volto al creare un percorso do di inclusione lavorativa e crescita relazionale per persone in condizioni di marginalità e svantaggio.
Tante belle realtà, quindi, che offrono servizi e inclusione sociale con uno sguardo attento e amorevole verso persone svantaggiate ma anche verso le materie prime di qualità.
Sara Marchesi