Quando la birra è edizione limitata

Birrificio Lambrate ol r20x  Ormai chiuso il sipario sulla kermesse veronese di Vinitaly, vale la pena puntare i riflettori su un altro prodotto alcolico noto a tutti: la birra.
È la bevanda più diffusa al mondo, è una delle più antiche e non smette di conquistare nuovi consensi.
Sull’onda di un ritorno all’artigianale che coinvolge tutti gli aspetti del cibo, anche la birra cavalca questa tendenza e per questo negli ultimi anni sono nati tantissimi (più di 1000) birrifici artigianali sparsi un po’ in tutta Italia, senza contare quelli presenti nel resto del mondo.
Si tratta di piccole attività che però funzionano benissimo. Offrono un prodotto genuino, quasi casalingo, ma che rispetta comunque le normative previste dalla legge. La bevanda non è pastorizzata, non è microfiltrata e il quantitativo massimo che può essere prodotto è di 200.000 ettolitri l’anno.
Il prezzo purtroppo – e per ovvie ragioni – non è particolarmente competitivo e la scadenza del prodotto, a causa della mancata pastorizzazione, è a breve termine.
C’è però anche una serie di vantaggi da non sottovalutare oltre alla genuinità: la possibilità da parte dei micro birrifici di sperimentare con fantasia aromatizzazioni particolari. Ecco allora apparire birre alle spezie, alle erbe e soprattutto alla frutta, fresche e adattissime per l’estate che tutti stiamo aspettando con una certa ansia. Al ribes nero per esempio, con un retrogusto che ricorda lo spumante. Ma anche al lampone, alle more e persino al fico d’india.
Comunque, che sia bionda, rossa o scura, la birra può essere consumata in diverse occasioni e d’obbligo è sdoganare il semplice abbinamento con la pizza. Sono ormai diversi gli chef che propongono il matrimonio tra birra e antipasti, primi piatti, secondi e soprattutto formaggi. Una bevanda insomma che può a pieno titolo accompagnare tutte le portate di un pasto senza far rimpiangere il vino.
A Milano il locale per eccellenza dove provare le birre artigianali è il “Birrificio di Lambrate” nell’omonimo quartiere. (foto 1) Presenza storica in città, praticamente il primo ad aprire i battenti nel lontano 1996.
In zona Moscova, all’ombra della sede del Corriere della Sera, c’è il Baladin, un locale dove è anche possibile prenotare una visita ai locali dove viene prodotta la birra. (foto 2)
A Porta Genova, per chi ama passare le sere sui Navigli, si trova la Birreria Italiana. Locale giovane e vivace dove mangiare anche i grandi classici: hamburger, pizza alta, grigliate. (foto 3)
E volete una nota di folklore? Fare una croce sulla schiuma della birra versata nel bicchiere protegge dalla stregoneria.
A questo punto però non fatevi prendere dall’entusiasmo di improvvisarvi mastri birrai nella cantina di casa, perché il disastro è dietro l’angolo. Ci vuole studio, conoscenza, proporzioni precise, tempi di fermentazione e, soprattutto se le birre aromatizzate sono le vostre preferite, occorre un gran palato per riuscire a realizzare gli abbinamenti perfetti.
Continuate quindi ad affidarvi agli esperti e ricordate la regola aurea: una birra non deve essere mai servita gelata. Se ne perde il bouquet e soprattutto la schiuma che è una sua caratteristica essenziale.
Paola Drera