QUARANTAQUATTRO ANNI DI INDIPENDENZA: CAPO VERDE FESTEGGIA ANCHE A MILANO, ANZI A INVERNO

Evelyne Afaawua

di Sara Rossi

Per il secondo anno consecutivo il consolato di Capo Verde di Milano festeggia l'indipendenza dell'ex colonia portoghese. Erano i primi giorni di luglio del 1975 quando lo stato africano, grazie alla rivoluzione dei Garofani che ha visto in Portogallo la fine del regime militare di Antonio Salazar, è diventato uno stato autonomo.

La festa è stata organizzata nel comune di Inverno Monteleone dall'associazione italo capoverdiana Casa de Cabo Verde. In questo paese della provincia pavese la comunità capoverdiana è molto attiva, qui vive la console Edna Lopes e l'amministrazione, ed il sindaco Andrea Lazzari in particolare, sembrano apprezzare molto la sinergia tra la comunità e il territorio.

Si respira un'aria di coesione, fratellanza, tanti capoverdiani, sorridenti e disponibili, e tanti italiani che poi scopro essere letteralmente innamorati delle isole, tutti riuniti per fare festa. Diversi italiani hanno comprato casa nell’arcipelago e vi trascorrono diversi mesi all'anno, altri stanno pensando di fare questo investimento e, per il momento, si concedono lunghi soggiorni in una delle diverse strutture ricettive delle isole.

La console Edna Lopes La console Edna Lopes, in carica dal 2018, si è dimostrata soddisfatta dell'andamento turistico ed in particolare delle possibilità offerte dai nuovi voli diretti offerti dalla compagnia di bandiera Cabo Verde Airlines. Le nuove tratte inaugurate a luglio garantiranno un potenziamento degli arrivi, soprattutto tra turisti non più giovanissimi ma che hanno tempo, risorse e volontà di trascorrere anche diversi mesi all'anno su una o più isole dell'arcipelago. Tra le criticità da migliorare la console cita invece i collegamenti tra le isole, che vanno potenziati e resi più semplici ed efficienti.

In questo assolato pomeriggio lombardo, quando parla del suo paese le brillano gli occhi: “Visitare Capo Verde è come vedere dieci paesi in uno, ogni isola ha le proprie caratteristiche, in poco spazio marittimo è come attraversare diversi mondi”.

Durante i festeggiamenti è stata presentata anche una raccolta di poesie del leader anticolonialista Amilcar Cabral: “Rosa Negra. Venti poesie per un mondo migliore”. Per la prima volta tradotte in italiano grazie al lavoro di Maria Cecilia Ramos de Sena Monteiro, presente all'evento, e Giovanni Maria Troianello. Il ricavato delle vendite dell'elegante libretto sarà destinato per finanziare la Borsa di Studio Amilcar Cabral per il sostegno agli studi universitari di giovani di origine capoverdiana che vivono in Italia. Dopo la presentazione è stata la volta della sfilata di moda afro, curata da Afrofashion, durante la quale alcuni stilisti emergenti si sono cimentarti a colpi di capi colorati, mentre lì accanto Evelyne Afaawua, una giovane nata in Francia da genitori ghanesi promuoveva i suoi prodotti per trattare i capelli afro. Il ricciolo afro per Evelyne è simbolo di identità e orgoglio: “Le nostre mamme si lisciavano i capelli, io ho studiato il modo per valorizzare le nostre chiome. All'inizio mi guardavano male, ora i miei consigli sono apprezzati anche da chi ha riccioli caucasici”.

Durante i festeggiamenti non poteva mancare il momento culinario con assaggi di cachupa, lo stufato tipico di carne o pesce con fagioli, mais, patate e manioca, i pastel de peixe, i fagottini di pesce in pastella, il tutto annaffiato da grogue, la bevanda capoverdiana a base di acqua e rum e tanta birra.

La serata si è animata e conclusa sulle note dell'amato musicista capoverdiano Bita Nascimento che, a fine serata, ha salutato tutti dando appuntamento al prossimo anno per le grandi celebrazioni del quarantacinquesimo.

Bita Nascimento