“[…] Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito”. Comincia così, con l’immagine di un mondo ai suoi albori, uno dei libri più amati e letti del Novecento, Cent’anni di solitudine, scritto dal più grande scrittore colombiano di tutti i tempi: Gabriel Garcia Marquez.
Dalle pagine di questo e di tutti gli altri romanzi di Gabo, carichi di suggestioni e magia, scaturisce un’immagine della Colombia lontanissima dai luoghi comuni: una terra dove la Storia si