Algeria, il fascino dell'eredità romana

Plinio il Vecchio aveva parlato della "incommensurabile maestà della pace romana" (Naturalis Historia XXVII, 3). Con Elio Aristide, un secolo più tardi, il concetto dell’impero come modello di stabilità sarebbe diventato un luogo comune. Colin Wells (The Roman Empire, 1984), trattando della floridezza della provincia d’Africa, per spiegare il senso della romanizzazione aveva descritto un luogo insignificante dell’Algeria orientale, Castellum Tidditanorum (o Tiddis), che, a dispetto della sua collocazione periferica, ai tempi di Antonino Pio poteva vantare tutti gli elementi di decoro di una città come Roma, dall’arco al mitreo alle terme.

L’Algeria è un paese dove le tracce del passaggio di Roma sono rimaste più vive: lo testimoniano i molti siti che cospargono il paese. Le belle città romane che tutti ammirano oggi sono i resti di più di 500 città costruite dall’Impero durante i cinque secoli di dominazione che cominciò nell’anno 46 dell’era cristiana.
La dominazione dell’Africa Nova fu progressiva perché Roma invase innanzi tutte le coste algerine prima di introdursi nelle grandi pianure e creare nuove colonie: in particolare Sitifis (Sétif), Cuicul (Djemila). Thamigadi (Timgad) e Lambaisis (Lambèse) alla fine del primo secolo sotto il regno dell’imperatore Nerva.
Roma ingloberà circa un terzo del Maghreb cioè quello che si chiamerà Africa Proconsolare, che riuniva una parte dell’Algeria, la Libia e la Tunisia. La Numidia fu il cuore dell’Algeria romana rimanendo durante tre secoli il quartiere generale della forza di Roma. Ed è anche la regione dell’Algeria che fu più urbanizzata, tanto che i resti di queste città antiche di Tebessa, di Timgad e di Lambèse rappresentano le più belle vestigia romane dell’Aurès. Dal primo al secondo secolo, ovunque gli eserciti romani passavano, nascevano città intere che prosperavano fino a conoscere la loro piena espansione nel terzo secolo.
Se all’inizio dell’invasione, le città erano solamente dei campi militari, col passare del tempo, queste caserme si trasformarono in prestigiose città. Questi monumenti denotano non solo lo spirito di grandezza della civiltà che Roma esportava allora attraverso le sue colonie, ma anche l’interesse che rivestiva l’Algeria nei suoi confronti, perché l’ambizione era di riuscire ad ottenere l’adesione degli autoctoni ai benefici della civiltà romana al fine di renderli meno ostili alla loro introduzione. Ecco perché Roma dovette permettere ad ogni persona libera di stabilirsi nelle sue città e di pretendere alla cittadinanza e diritti romani, nonchè tutti i privilegi che ne conseguivano.

Nelle due pagine che seguono, vi presentiamo due siti importanti dell'Africa Romana, due siti Unesco.

Tipaza
E’ una bella città costiera che si trova a 70 km da Algeri, racchiudendo, nel cuore dell’attuale centro, i resti di una prestigiosa città romana, classificata patrimonio universale dell’umanità dall’UNESCO per la sua importanza archeologica e storica. Una storia grandiosa, costruita con il contributo dalle diverse civiltà che si sono succedute e che danno ora all’Algeria ed all’umanità monumenti storici di grande valore.
Il museo si trova sulla via principale della città antica. Racchiude un’importante collezione di mosaici antichi, tra cui spicca quello della ‘basilica giudiziaria’. Vi si trovano inoltre steli dedicate alla diverse divinità puniche e romane nonché imponenti statue romane, sarcofagi, monete, ceramiche e gioìelli.

Djemila
In arabo significa ‘la Bella’ed è il nome della città romana di Cuicul che si trova ad una cinquantina di km da Sétif, l’antica Sitifis. E’ una prestigiosa città fondata dall’imperatore Nerva Traiano per i veterani delle legioni nell’anno 96-98 dopo Cristo. E’ un gioiello architettonico, considerata la cura con la quale la città è stata elevata, malgrado una topografia poco favorevole all’edificazione.
Il Museo di Djemila racchiude importanti collezioni antiche, con imponenti statue che rappresentano la dinastia dei Severi, altri imperatori romani e divinità: il museo dispone anche di splendidi mosaici, pezzi unici, con quelli che di epoca pagana di rara bellezza. Come Tipaza. Anche Djemila è classificata dall’UNESCO come patrimonio universale dell’umanità.