BELLUNO, TRA L'INCANTO DELLE DOLOMITI E LA MAGIA DI BUZZATI

 

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Talvolta la magia di un racconto può entrare a far parte della realtà di un luogo, e anche di una città. E' accaduto a Belluno che guarda al di là del suo fiume alle Dolomiti così come lo faceva Dino Buzzati, il suo figlio scrittore ma che voleva essere soprattutto pittore, di cui quest'anno ricorre il cinquantenario dalla scomparsa. La città e tutta la Val Belluna lo stanno ricordando con tante iniziative ma già da tempo si è scelto di entrare nella sua poetica non solo nelle biblioteche o nei musei ma nelle strade e nei sentieri che percorreva guardando la sua amata Schiara, la montagna bianca che dominava la città.

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Ne ambientava la fisicità in suo un mondo segreto dove tutto, l'irreale e il fantastico si materializzavano. E così i suoi dipinti dei Miracoli di Val Morel sono stati riprodotti sui muri della città che costeggiano il suo sentiero preferito, fino al tiglio centenario dove amava sostare, ora spezzato dalla violenza della tempesta Vaia che ha lasciato nei boschi tante cicatrici. Altri disegni, sulle mura lungo la sponda sinistra del Piave, riproducono il suo pensiero tormentato in immagini, trasformando la pagina in un altro mezzo espressivo. E' bello conoscere con lo sguardo dellodisegni buzzati scrittore Belluno, la Val Belluna e tutta la provincia, espressioni inscindibili di un territorio del nord est veneto, cariche di suggestione e fascino. Oltre agli eventi a lui dedicati per tutto questo 2022,in collaborazione con altre realtà importanti economiche e intellettuali del territorio il Comune e la Provincia hanno messo in campo molte iniziative perchè possano essere scoperte le tante bellezze ancora purtroppo un po' offuscate dallo splendore di Cortina, la perla delle Dolomiti.

Eppure è in quest'area che rientra il 46% delle Dolomiti, patrimonio Unesco dal 2009 e la città, alla confluenza del torrente Ardo e del Piave è la porta di accesso alle montagne più belle del mondo attraverso il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, note anche come Gruppo della Schiara. L'area protetta ha una superficie di 31.000 ettari con una grande biodiversità di fauna e di flora e un suolo ricco di reperti marini residui di epoche antichissime. La Schiara, 2.565 metri è meta di alpinisti e di escursionisti, ideale per tutte le attività sportive. Soprattutto era amata e citata varie volte nei testi di Buzzati che la guardava ogni giorno, affascinato, dal prato della sua villa.

La provincia di Belluno è la più estesa del Veneto e confina a ovest con il Trentino-Alto Adige, ad est con la provincia del Friuli Venezia Giulia, a sud con le provincie di Treviso e Vicenza e a nord con le regioni austriache del Tirolo e della Carinzia.

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Per conoscere la città, anche se si ha disposizione poco tempo, un itinerario non può che cominciare dal centro storico, ricco di opere d'arte e di edifici storici che ricordano la lunga presenza della potente Serenissima. Tra gli edifici storici merita una visita approfondita il Palazzo dei Rettori, con i suoi leoni sulla facciata nonostante il tentativo dei soldati di Napoleone, novelli conquistatori nel 1797, di eliminare il ricordo di Venezia. Presenti anche, a beneficio della storia e dei visitatori, i busti e gli stemmi degli antichi rettori della Serenissima a partire dal 1404. La torretta è una copia della famosa Torre dei Mori di Piazza San Marco. Da vedere anche il Palazzo Rosso (nella foto), il Palazzo vescovile e la Cattedrale dedicata al patrono della città, San Martino. Al centro di molte piazze sono collocate antiche fontane che gettano acqua dalle bocche di fantasiosi grifoni, come quella San Gioatà.

Dell'antico Castello, costruito intorno all'anno Mille dal vescovo-conte Giovanni e demolito all'inizio dell'Ottocento, restano soltanto alcuni resti. A ricordarne l'esistenza è visibile una lapide sistemata nel 1936. Ma il vero salotto della città è la grande Piazza dei Martiri, che ricorda il sacrificio di quattro giovani partigiani che vi vennero uccisi. Di struttura rinascimentale, ospita il Teatro Comunale e il Cinema Italia. Altri monumenti importanti sono i palazzi Crotta e Cappellari della Colomba e la cinquecentesca chiesa di San Rocco. In molte chiese e monumenti si possono ammirare le opere dello scultore barocco bellunese Andrea Brustolon, definito per la sua bravura il “Michelangelo del legno”. Sono sue le due magnifiche pale di Palazzo Fulcis, sede del Museo Civico.

Porta Dojona e Porta Rugo delimitano i confini della vecchia struttura urbanistica. La provincia di Belluno conta 69 comuni, ed ognuno di essi offre bellezze storiche, artistiche e panoramiIMG 20211105 100345 mozzafiato. La natura infatti è quella che domina in tutta l'area con la sua bellezza. Visitatissimo è “Bus del Buson”, un canyon spettacolare scavato nei secoli da un antico torrente che mutò il suo percorso a causa degli sconvolgimenti geologici.

Tanti i comuni e i piccoli borghi, ognuno con una sua storia da raccontare, ma una vera e propria città-gioiello da non perdere è Feltre, nella conca della Valbelluna, detta "città dipinta" per i disegni sulle logge e sulle mura dei palazzi nobiliari e delle antiche corporazioni. Da percorrere la lunga via Mezzaterra , ammirando gli splendidi edifici rinascimentali. fino a Piazza Maggiore dove si possono ammirare la chiesa di San Rocco, la fontana di Tullio Lombardo e i resti del Castello medievale. Da non trascurare il Museo Civico, ricco di importanti reperti.

piatto1La provincia bellunese richiama anche gli appassionati enogastronomi per la sua grande offerta di prodotti tipici. Tra i piatti che più definiscono la bontà del suo agroalimentare, famoso è il Pastin, a base di carni tritate servito con polenta e formaggio locale, come lo schiz, fatto con la cagliata di latte.  Realizzato con carne tritata fresca  e speziata questa tipicità è diversa da vallata a vallata e può essere mangiato crudo o cotto. Un tempo era mangiato nel periodo di macellazione del maiale, oggi è presente tutto l'anno e in tutte le sagre locali.

Altre specialità sono i fagioli di Lamon, i formaggi e il salame bellunese preparato con diverse carni e lardo, che ben si abbina al pane e alla polenta. 

Il formaggio bellunese per eccellenza è il Piave D.O.P. Prodotto ancora oggi con il metodo antico è un formaggio dal sapore intenso ed è prodotto in quattro stagionature diverse: il Piave Fresco (non più di 60 giorni) il Piave Mezzano (non più di 180 giorni); il Piave Vecchio e infine, l' “oro del tempo”, con una stagionatura di oltre 12 mesi.

 

Per ulteriori Info: www.provincia.bl.it 
https://www.comune.feltre.bl.it
https://www.infodolomiti.it
https://www.visitfeltre.info

 

Mariella Morosi