JULIETTA PASTRY AND LAB
C'E' ANCHE UN LABORATORIO PER FERMENTATI E PRODOTTI INTERAMTE PLANT BASED
Essere vegano è una scelta di consapevolezza verso i nostri amici animali e la natura e grazie alla sensibilità emergente anche nella dominante comunità onnivora ci si sente sempre meno "diversi". Inoltre le alternative vegetali a tavola sanno essere sempre più invitanti. Ed ora, a Roma, al quartiere Ostiense, c'è anche una pasticceria tutta plant based, Julietta Pastry and Lab.
E' l'evoluzione di un progetto nato nel 2014 quando Valentina de Matteis e Maurizio Di Leta aprirono un bistrot vegano, il Romeow Cat Bistrot, 45 coperti e altri 15 nel dehor, tra piante ed erbe aromatiche. Oltre per il buon cibo divenne famoso per i gatti, adottati attraverso una onlus. Oggi sono diventati otto, e vi scorrazzano liberamente coccolati da tutti, come sucecde nei cat bistrot thailandesi e dai neko cafè giapponesi.
La cucina, affidata allo chef Jun Villarico, è deliziosamente gourmet con zuppe, taglieri di "formaggi-non formaggi" derivati da mandorle e soia e vari piatti esotici come il pad thai, il maki tako o gli spaghetti con crema di noci macadamia e ricotta di mandorle. In pochi anni l'approccio nei confronti dell’alimentazione vegetale - tutt'altro che triste o ripetitiva - è diventato sempre meno critico e si è scoperto che i vegani amano il cibo, sanno sceglierlo e cucinarlo e che, anche per loro, dolci, cioccolato e i gelati sono irresistibili.
Ma come concedersi tali gratificazioni escludendo uova, latte,burro, panna o miele? E allora, a percorrere l'ultimo miglio verso la realizzazione di un completo appagante menu per i vegani romani, ci ha pensato Valentina che ha aperto la sua pasticceria proprio due porte più in là del ristorante.
Vegana di lungo corso, si confessa golosissima e quindi "costretta" da sempre a creare deliziosi dolci con gli ingredienti più naturali e sinceri che sa procurarsi. Ed ora non gratifica soltanto sè stessa: la visione della sua vetrina è coinvolgente e le sue creazioni sembrano molto amate anche da chi vegano non è.
I suoi dolci hanno sapori intensi, forti di un'origine biologica, tracciabile o provenienti dal circuito del commercio equo e solidale.
“Volevo creare una pasticceria gourmet nel pieno rispetto per la vita, per gli animali, per il nostro pianeta - dice Valentina- , che riuscisse a comunicare l’amore per i viaggi e la scoperta e condividere la nostra passione per le eccellenze e il nostro impegno per la sostenibilità”.
Julietta Pastry and Lab, in via via Francesco Negri 25\27, appena due porte dopo il "ristorante dei gatti", appena innalzata l'insegna, ha già conquistato il ruolo inclusivo di pasticceria di quartiere ma di ispirazione internazionale e i frequentatori abituali non sono solo i vegani.
Lo spazio è ampio e accogliente: 170 mq di cui 90 destinati a laboratorio, dove si cuoce e si sforna a tutte le ore ma dove si fa anche ricerca. La linea pasticceria è affidata alla pastry chef Barbara Giovanetti mentre delle fermentazioni è responsabile Simone Salvo. Ci si viene per fare due chiacchiere al bancone gustando qualche dolcezza con il thè, le tisane o il caffè, oppure per scegliere allo shop qualcosa di buono da portarsi a casa. E c'è davvero di tutto, sughi pronti, preparati per torte, marmellate, insaporitori vegetali homemade, granola, frutta secca e tostata. Tanto spazio anche alla parte salata, con mini quiche, club sandwich e sformati.
La linea dolce è di ispirazione francese come macarons, New York rolls, maritozzi, torte (anche crudiste) e monoporzioni, biscotti, mousse, lievitati e per le festività anche il panettone e la pastiera. Tutto vegano e soprattutto buonissimo. Creme sontuose e croccantissime frolle invitano ai peccati di gola e se l'assoluzione non arriva limitando l'apporto calorico c'è la soddisfazione di dimostrare che il benessere del pianeta e delle sue creature può andare di pari passo con il piacere del palato.
Capitolo a parte per le salse: presenti i grandi condimenti vegetali che negli hanno reso celebre Romeow, come la crema di noci macadamia, il pesto, il ragù di funghi e la salsa ‘stonnata’. Frutto di rigorosa ricerca sono i formaggi vegetali, mentre il tofu è derivato dalla soia, il seitan dal grano e il tempeh dai fagioli di soia fermentati. Sono altamente proteici, realizzati attraverso una lunga lavorazione manuale.
Importante lo spazio dedicato alla fermentazione, che non è solo moda e neppure un nuovo trend alimentare. Da secoli è nella nostra alimentazione, basti pensare al pane, allo yogurt, al vino o alla birra. Si è solo riscoperto che apporta benefici, potenzia le proprietà nutritive e che ha effetti antinfiammatori e depurativi.
Nella linea beverage va forte anche qui il kombucha, un the dolce fermentato da organismi che lo trasformano in un preparato energizzante, che nel gusto ricorda il sidro di mele. E' presente una selezione di vini naturali e anche un intrigante "Julietta – Amore Amaro", l’amaro home made digestivo e ammazza-caffè.
Un bancone scenografico percorre il locale in tutta la sua lunghezza, fino all'angolo dello shop. I colori chiari e il verde delle piante contrastano con materiali come le cementine del pavimento e il legno della struttura nel concept, firmato dall' architetto Roberto Mercoldi, in continuità con quello del vicino ristorante.
Julietta www.juliettapastryandlab.it
Romeow Cat Bistrot www.romeowcatbistrot.com
Mariella Morosi